25 settembre 2005

DOMENICHE MICRONESIANE

Le domeniche quaggiu' sono sempre all'insegna del riposo. In mancanza dei pranzi da nonna Ida (purtroppo), di "Quelli che il calcio", il gran premio di formula 1, e l'inevitabile serata in pizzeria, in Micronesia le domeniche si passano pisolando, leggendo, mangiando e - dato che Seb ci ha tutti per se' - giocando.

Si legge il Newsweek sul terrazzo della camera di mamma e papa'.

Si gioca in giardino, nella sandbox costruita da papa'

Dopo un lungo weekend sull'isolotto di Black Coral ci si preparara per tornare a casa.

15 settembre 2005

AGOSTO MESE DI LAVORO

Agosto e' stato un mese di lavoro intenso, spesso lontano da casa. Una settimana a Guam e due in Australia, una serie infinita di ore passate ad immagazzinare informazioni (cercando allo stesso tempo di non dire fesserie).

Australia. Lavoro, lavoro, lavoro. Nove ore al giorno di training e meeting per otto giorni di fila.

Australia. Uomini di un'organizzazione che lavora con The Nature Conservancy appiccano il fuoco su vaste aree della savana. Il fuoco e' elemento rigenerante per le piante (molte non rilasciano i semi se non sotto l'effetto del calore) e non andrebbe mai soppresso, altrimenti la natura si scatena tutta in una volta. Gli enormi incendi che negli ultimi anni hanno devastato gli Stati Uniti e l'Australia sono dovuti proprio a questo e svariati governi adesso utilizzano esperti di "Fire Control".

Australia. Danze aborigene. Invitati dai proprietari del nostro alloggio con cui sono in ottimi rapporti, i due ragazzi discendono dal capo aborigeno locale.

Australia. Sotto la pioggia a scrutare lo stagno nella speranza di vedere il mitico Platypus, un animale talmente assurdo che i primi esemplari portati in Europa vennero considerati uno scherzo. Il platypus e' un mammifero ma deposita le uova (l'unico altro essere al mondo a fare questo e' l'Echidna, sempre originario dell'Australia), sembra una foca ma ha 4 zampe palmate come le anatre, e ha il becco largo e piatto come l'ornitorinco. La piu' grande delusione? Io lo credevo enorme invece un esemplare adulto e' grande si e no come un neonato!!! E poi e' timidissimo!!!

Australia. E dopo tanto lavoro... una cena stile tropical-chic.

Isola di Guam. Si vede subito che siamo in territorio americano! Qui la cameriera porta ad un allibito Bruce - un nostro collega dagli States - tre pancakes per colazione. (Nota: quelli che faccio io a casa sono grandi quanto un piattino da caffe').

Isola di Guam. Le grotte sacre dei Chamorro, gli abitanti originari. Un tempo parte dell'enorme base americana, ora le grotte sono sotto protezione del US Forest Service e non si possono visitare senza essere accompagnati da un ranger.

Isola di Guam. Umatac Bay, il primo approdo di Magellano in Micronesia. Era il 1521 e queste isole non saranno piu' le stesse da quel momento.

14 settembre 2005

PISH-PISH E ASS-ASS

A 21 mesi la maggior parte dei bambini pronuncia una serie piuttosto consistente di parole. La media si aggira sulla cinquantina, anche se ci sono bambini con vocabolari di 200 e passa parole. Non solo. A questa età i pargoli cominciano a creare frasi... Niente di complicato, verbi all’infinito come adulti imbranati che cercano di imparare un’altra lingua, ma sufficiente a farsi capire.
Sebastian, tuttavia, batte tutte le statistiche. Pronuncia in modo più o meno comprensibile 4 parole: papà (ad ogni occasione), mamma (quando ha bisogno di qualcosa), shoe e baby. A queste si affiancano una serie di parole misto inglese-italiano – come pall (ball/palla) e pish (fish/pesce), mentre non c’è stato verso finora di insegnargli i termini esatti per indicare gli animali. No, lui si esprime a suoni: muuu (mucca), baaa (pecora), wof-wof (cane), miao (gatto, ovvio) quack-quack (qualunque essere con un becco), aaaah (il ruggito del leone e della tigre), e hihihihi (che sta per il chicchirichì del gallo). E poichè gli animali sono la sua grande passione, questi versi sono anche divenuti parte del vocabolario giornaliero mio e di Matt, con grande imbarazzo dei nostri amici.
Lo sviluppo del linguaggio nei bambini dipende da una serie di fattori tra cui il sesso (le bambine parlano prima dei maschietti), l’ordine di nascita (chi ha fratelli più grandi inizia a parlare prima), il numero di linque parlate in casa. Poichè Seb è un primogenito maschio circondato da persone che gli parlano in tre lingue diverse siamo fortunati se riuscirà a dire qualcosa di sensato prima di andare alle elementari! Finora, bisogna essere onesti, Sebastian ha puntato sul sorriso più che sulle parole per farsi capire. E forse è meglio così... Prendiamo “elefante”, animale per il quale Sebastian nutre una viscerale ammirazione, soprattutto da quando il DVD Dumbo è entrato a far parte della sua collezione di classici Disney. Per ragioni note solo a lui, il termine “ass-ass” in casa nostra è diventato sinonimo di elefante. La cosa non ci aveva troppo imbarazzato fino a quando domenica scorsa, non siamo andati fuori a mangiare in un ristorante pieno zeppo di militari americani in libera uscita (la nave da guerra USS Fitzgerald ha fatto sosta a Pohnpei per un paio di giorni, un avvenimento più unico che raro) e Seb ha visto da lontano una persona con un elefante stampato sulla t-shirt. Come se passare davanti ad un centinaio di militari non fosse già abbastanza imbarazzante, Sebastian mi ha trascinato attraverso tutto il locale urlando “ass-ass” e puntando deciso verso la T-shirt. Il povero proprietario ha accettato le mie scuse con un sorriso forzato, e la mia spiegazione deve essergli sembrata ridicola, ma Sebastian è immediatamente entrato nelle simpatie dei marinai nel ristorante, il cui linguaggio – a dir la verità – era tanto sgrammaticato e scurrile quanto quello del nostro pargolo.

Meglio puntare sul sorriso che sulle parole...

05 settembre 2005

"W GLI SPOSI" UN ANNO FA

Ebbene si, e' gia' passato un anno dal nostro matrimonio a Venezia. O meglio dal "Baptimonio" com'era stato ribattezzato: battesimo di Sebastian e relativa cena la sera del 3 settembre e matrimonio con relativo tour in barca della laguna il giorno dopo, sabato 4.

Lo splendore dell'isola di Torcello, nella laguna di Venezia, luogo della cerimonia.

Sebastian con Luana, sua cuginetta e bellissima damigella.

Con Paolo, cugino e baby-sitter impeccabile.

Il luogo della cerimonia: il gazebo nel giardino del ristorante "Al Ponte Del Diavolo", nella quiete dell'Isola di Torcello.

Walking down the aisle.

La sposa.

Il papa' di Matt celebra il matrimonio con rito protestante.

Matt legge la sua lunga promessa di matrimonio tra la commozione generale.

Oggi sposi.

Il clan Menazza al gran completo.

Il clan Olmsted. E si, la bionda mozzafiato e' la sorella di Matt, tre figli in tre anni e capace di correre la maratona in meno di tre ore!

The Olmsteds!

Con nonno Ottorino, sulla barca che ci porta in giro per la laguna dopo pranzo, a vedere le meraviglie di Venezia e a digerire bevendo spritz!

Venezia. Un tramonto perfetto al termine di una giornata indimenticabile.

Un ultimo saluto prima di abbandonare tutti e andare all'Hotel Danieli