27 giugno 2006

TUTTO IN ORDINE PER UNA VOLTA

Anche se di solito l'angolo giochi di Sebastian denota chiaramente la presenza di un bimbo di due anni (e mezzo) in casa, devo dire che il piccolo dimostra di avere un certo senso dell'ordine di tanto in tanto. Una volta al mese mette una serie di oggetti in fila e guai a interferire con l'ordine!

Non solo le lettere...

... ma pure gli animali mi piacciono in riga!

19 giugno 2006

SAIPAN, ISOLE MARIANNE



Agli inizi di giungo il lavoro mi ha portato a Saipan, nella catena delle Isole Marianne. Non e' un viaggio lungo per gli standard micronesiani, circa 6 ore, cambi compresi.
Colonizzata con forza decisamente bruta dagli spagnoli - che decimarono o deportarono l'intera popolazione locale, i Chamorro, tanto che per decenni l'isola fu completamente disabitata - Saipan ha tristemente perduto la sua cultura originaria. Sede del Trust Territory durante i
quarant'anni di amministrazione americana, negli anni '70 Saipan si e' volontariamente separata dal resto della Micronesia ed e' ora parte degli Stati Uniti. Non che sia stato un grande affare... L'isola, di per se' decisamente bella, e' totalmente rovinata da enormi alberghi, nightclubs, casino', fabbriche di vestiti gestite da discutibili investitori asiatici, e un numero non definibile di campi da golf. La natura ha decisamente avuto la peggio e a parte gli spendidi 'Flame Trees' (che pero' penso siano stati importati) e le basse acque azzurro chiaro, non molto rimane.

Cio' che purtroppo rende Saipan famosa nel mondo sono i drammatici eventi della Seconda Guerra Mondiale, quando l'isola divenne teatro di sanguinosissime battaglie, tragici suicidi e decisioni che la marchiano tutt'ora. La vicina isola di Tinian (nella foto indicata dalla freccia) porta un marchio indelebile: e' dal suo aeroporto - ora abbandonato - che l'Enola Gay decollo' con le bombe atomiche che devastarono Hiroshima e Nagasaki.

Fino alla fine della guerra, la cultura giapponese esaltava il sacrificio umano e condannava come un enorme disonore la resa. Questo e una incessante propaganda che descriveva gli americani come dei terribili torturatori che non risparmiavano nessuno, bambini compresi, portarono militari e cilivi giapponesi che si trovavano a Saipan al tempo dell'invasione americana a compiere delle scelte terribili. Quella nella foto e' nota in tutto il mondo come Suicide Cliff. Quando divenne chiaro che le forze giapponesia stavano perdendo la battaglia contro gli USA, circa 4000 giapponesi salirono la montagna e si gettarono nel vuoto. Gli americani lanciarono volantini in giapponese e usarono i megafoni dalle navi, ma non servi' praticamente a nulla. Ci sono testimonianze terribili di come i padri allineavano la famiglia in ordine di eta', poi ordinavano al penultimo figlio di gettare l'ultimo, poi al figlio successivo di spingere il penultimo e cosi' via fino a che la madre gettava il primogenito, il marito la moglie e poi se stesso.


L'"Ultimo Comando" e' un'altro dei terribili siti storici di Saipan. Nella spaziosa grotta all'interno di questa enorme roccia i giapponesi avevano stabilito uno dei loro centri di comando, quello dal quale presero una delle piu' incredibili decisioni della guerra nel Pacifico. Il generale Saito, ammettendo l'imminente sconfitta, domando' ai suoi uomini di uccidere 7 soldati americani a testa. Armati solo di qualche pistola, mazze, bastoni di bambu', baionette e granate, migliaia di soldati si lanciarono verso la spiaggia di Tanapag dove gli americani si erano accampati, e li spinsero nelle acque che si vedono nella foto. Il mattino dopo piu' di cinquemila corpi - quasi tutti giapponesi - galleggiavano in quelle acque. Il generale Saito nel frattempo aveva commesso hara-kiri piantandosi la spada nello stomaco guardando verso il Giappone mentre il suo aiutante gli sparava alla testa.

NIENTE MONDIALI PER NOI


La Micronesia deve essere l'unico paese al mondo dove non e' possibile vedere i mondiali in tv. Immagino che alcuni di voi farebbero volentiere cambio con noi, ma la realta' e' che io darei un mese di stipendio (si capisce che non e' alto, eh?) per potermi vedere le partite. Ho gia' annunciato a Matt che se l'Italia va in semifinale mi imbarco sull'aereo per Guam!
A proposito di Matt, abbiamo passato una serata a discutere se Sebastian tifa USA o Italia, ma io avevo gia' anticipato la discussione e mi sono procurata la maglietta degli Azzurri. Non sia mai che il mio tato tifi per un'altra squadra!!!

10 giugno 2006

ARRIVEDERCI A GRANDMA AND GRANDPA

I genitori di Matt sono partiti, dopo una vacanza che hanno dichiarato essere stata una delle migliori che hanno mai avuto. Hanno incontrato il Presidente, partecipato ad una sessione del Congresso, bevuto sakau in una cerimonia tradizionale, incontrato ministi e ambasciatori, nuotato tra squali e delfini e trascorso un numero non valutabile di ore con Sebastian. Ci rivedremo a novembre in Florida, per festeggiare i 70 anni di matrimonio dei nonni di Matt.

Bye Bye!

LA MIA PRIMA BIBITA

Dire di no quando qualcuno offre cibo in Micronesia e' un insulto. In privato e tra amici e' accettabile, ma quando siamo a feste o riunioni dobbiamo chiudere un occhio. Per noi non e' tanto un problema, l'importante e' accettare, in quanto a mangiare lo si puo' fare anche piu' tardi, portandosi il cibo a casa. Il problema e' che la gente rimpinza Sebastian di schifezze. Che lui, la maggior parte delle volte, ingurgita senza pensarci troppo.

Sebastian beve la sua prima bibita (almeno a nostra conoscenza, dio solo sa cosa mangia quando noi siamo al lavoro) durante la festa di addio per l'insegnante di arti marziali della polizia federale. La persona a sinistra e' Marstella Jack, Ministro di Giustizia e prima donna avvocato della Micronesia (e futura consuocera dice lei, dato che Sebastian ha una dichiarata passione per la sua bimba).

ALLORA, ANDIAMO???

Ad un party per salutare un caro amico australiano che un tempo viveva a Pohnpei ed era di passaggio per lavoro, Sebastian ha giocato e aspettato pazientemente che noi adulti si finisse di ciacolare. Poi quando si e' reso conto che non ci schiodavamo, ha preso la mia borsa, e' venuto da me e ha afferrato Matt per un braccio facendo segno che era ora di tornare a casa!

Ok, e' stato bello, ma ora andiamo.

NUOVA ZELANDA E ITALIA

Uno dei miei capi mi ha mandato questa immagine via email l'altro giorno. Il tizio responsabile del GIS si e' reso conto che capovolgendo la mappa della Nuova Zelanda la forma e' piuttosto simile a quella dell'Italia. E le dimensioni sono quasi le stesse.

Simili eh?

06 giugno 2006

CONVERSAZIONI

Natale ha portato a Sebastian un giocattolo che fa impazzire tutti: una piccola rana di plastica che una volta caricata la molla fa una serie di capriole all’indietro e riatterra sempre perfettamente. Una cosa probabilmente costata pochi centesimi – era attaccata al fiocco di uno dei suoi regali di Natale – che da dicembre ha intrattenuto decine di bambini e una serie non quantificabile di adulti (la rana ha partecipato a parecchi dei miei meeting!)
Una settimana fa dei colleghi di Matt hanno organizzato un barbeque per i suoi genitori. Dopo esserci abbuffati di granchi e pesci unicorno ci stavamo rilassando stravaccati sulle sedie quando mi sono resa conto che Sebastian non era con il gruppo dei bambini. Stava invece accucciato in una zona semibuia del giardino e stava chiaramente parlando con qualcuno. Aguzzando la vista mi sono resa conto che il suo interlocutore era un’enorme rana che stava seduta circa un metro di fronte a lui e lo guardava con espressione tra il curioso e il perplesso. Lui parlava e parlava e gesticolava e lei ascoltava. Quando mi sono avvicinata mi sono resa conto che la sua serie di bla bla bla bla bla senza senso erano intercalati da due parole comprensibili: frog (che lui pronuncia fuck... no comment) e jump, quest’ultima accompagnata da un chiaro movimento delle braccia indicante la capriola!!! Povera rana, non mi sorprende che avesse un’espressione perplessa. E deve averci provato a dare un senso a tutto quel gesticolare, perche’ la conversazione e’ andata avanti per un bel pezzo, finche' la piccola Saia non e' andata a reclamare il suo compagno di giochi preferito.
Saia, la piu' piccola dei cinque figli dei nostri amici - lei micronesiana, lui giapponese - e' nata un mese dopo Sebastian.