10 ottobre 2007

La breve estate moldova di Sebastian

Sebastian ha trascorso parte dell'estate in Moldavia, parte in Italia. Durante la bella stagione a Chisinau i bar all'aperto si riempiono di gente, nei parchi si vedono spettacoli, ascolta musica e si balla. Con il piccolo abbiamo cercato di trascorrere la maggior parte del giorno all'aperto -- in giardino oppure nei parchi.

Sulle spalle di papa' durante le celebrazioni della festa nazionale.
Pranzo in giardino
Ecco che succede quando e' Matt a fargli il bagno.
Pulizia della piscina gonfiabile.
Giretto al parco ;-)
Con i gessi si possono create tante rotaie per i treni!
I libri: che passione!
Tante coccole al dolcissimo gatto dei vicini.
Le foglie proprio non mi piacciono sul marciapiede! (Avro' mai preso dal nonno???)

05 ottobre 2007

Niente La Maddalena, si va a Roma

Quando il meeting mondiale sulle isole che doveva tenersi a La Maddalena a fine settembre e' stato cancellato, un gruppo di paesi e organizzazioni (compresa la mia) ha deciso di incontrarsi lo stesso per discutere quella che avrebbe dovuto essere uno dei prodotti di quella conferenza: lo Strategic Plan 2008-2010 del parternariato mondiale sulle isole. Luogo scelto per dell'incontro e' stato Roma, visto che molti avevano gia' acquistato i biglietti per l'Italia.

I 25 partecipanti hanno avuto un ospite d'onore del tutto inaspettato: James A. Michel, Presidente delle Seychelles, che ha discusso alcune delle sue idee con il gruppo.
Per un capo di stato ci si mette pure la cravatta. Qui sotto i miei due 'boss': a sx il primo, ossia quello che avevo in Micronesia (il mitico Bill Raynor, che praticamente vive in bermuda e infradito), mentre quello al centro e' il mio capo attuale (Gerald Miles, che nonostante l'immensa esperienza in negoziazioni internazionali vive in jeans e maglietta)
Per e' veterani di strategic planning come me, cartelli come questi con gli input di tutti sono la norma...Foto di gruppo, una mini Nazione Unite.
Cena finale alla storica Enoteca Ferrara a Trastevere http://www.enotecaferrara.it/. Quella che Kristian sta sfogliando e' la lista dei vini.

29 settembre 2007

Fuga in Turchia

Certe persone non finiscono mai di stupirti. Ad agosto Matt aveva annunciato che si sarebbe preso un giorno di ferie cosi' da portare la famigliola a Istambul per un weekend lungo. Questo e' lo stesso uomo che non va in vacanza a meno di non esserci costretto sotto minaccia delle armi, per 4 anni quando lavorava a Washington ha usato le ferie per monitorare elezioni in giro per il mondo, ed e' stato premiato al liceo per non aver perso un giorno di scuola in 10 anni...
Devo pero' ammettere che nonostante lo shock iniziale, l'idea non mi aveva proprio entusiasmato, anche se sono anni che dico di voler andare in Turchia. Il problema era che stavo coordinando un meeting mondiale sulle isole a La Maddalena per fine settembre che -- letteralmente -- mi lasciava ben poco tempo per dormire, scordiamoci l'andare in vacanza. Avevo accettato solo perche' non mi ero fermata un attimo negli ultimi 5 mesi: trasloco, nuovo paese, nuova casa, nuova scuola/tata per Sebastian, problemi legali con il mio lavoro per via della Moldavia, l'acquisto della casa di Jesolo, il container dalla Micronesia bloccato in dogana, e naturalmente la conferenza in Sardegna.
Ma poi c'e' stato quel pomeriggio di fuoco con una serie infinita di telefonate tra me, il Ministero Esteri e il Ministero Ambiente (quest'ultimo aveva suggerito la conferenza e la pagava interamente) e l'ordine arrivato dall'alto di rimandare il meeting. Long story short come amano dire i miei colleghi, la comunicazione interna tra ministeri era stata carente e le alte personalita' che avrebbero dovuto venire erano state invece dirottate verso NY per il Summit sull'ambiente alle Nazioni Unite.
Sorvolo su quello che e' successo le settimane successive, diciamo che cancellare 200 voli non e' una cosa cosi' semplice e una serie non indifferente di ministri e un paio di capi di stato hanno espresso un disappunto notevole all'improvviso cambio di programma, dato che praticamente tutti avevano rinunciato ad altri meeting importanti (compreso quello ONU a NY) per venire in Italia.
E cosi' la vacanza in turchia e' capitata proprio al momento giusto, due giorni dopo l'annuncio della cancellazione. Mi ha dato la possibilita' di staccare la spina prima di tornare alla bolgia infernale scatenata dall'improvvisa notizia.


Sul tram dall'aeroporto all'albergo Sebastian guarda incantato le strade piene di negozi. Istambul a lui e' piaciuta tantissimo, probabilmente piu' di ogni altro posto che ha visitato. Le moschee poi lo hanno incantato (probabilmente perche' girava scalzo al loro interno e offrivano un po' di sollievo dal caldo soffocante) e continuava a volerne visitare.
La fontana delle mucche, proprio in centro, circondata da statue di ruminanti decorate nei modi piu creativi.

L'immancabile visita al Bazaar. Un vero e proprio labirinto. Immenso.




L'immancabile pulizia delle scarpe. Un lavoro perfetto. "Le scarpe italiane si riconoscono a colpo d'occhio" ha affermato il signore senza nemmeno sapere da dove venivamo.
Alcune stradine del centro sono incredibilmente tranquille...
Tirati a lucido per una supercena al ristorante del Four Seasons Hotel, Matt e Sebastian passano per il mercato del pesce (al centro nella foto qui sotto), dove il nostro naturalista in erba, che pianta radici sul posto ogni volta che vede un animale -- vivo o morto -- esplora le anguille.
I bar all'aperto sono posti meravigliosi dove trascorrere i pomeriggi.
La Moschea Blu di notte. Si trovava proprio a due passi dal nostro albergo, e per arrivarci bisognava attraversare la piazza quadrata che un tempo era il 'circo massimo' della citta', dove atleti e bighe si sfidavano. Un'emozione unica attraversarla sapendo che e' proprio da li' che provengono i quattro cavalli che ora adornano la Basilica di San Marco a Venezia.
La vista dalla camera del nostro alberghetto. Matt l'aveva scovato su internet. Piccolo e carino, centrale ma appena fuori dalle strade piu' turistiche.
Questa foto e' la prova di un'innegabile verita': in nessun altro posto al mondo la gente dimostra un'adorazione totale per i bambini come in Turchia. Eravamo stati avvertiti da amici che avevano visitato il paese in precedenza, ma la realta' supera di molto ogni fantasia. Dal controllore del tram che prende in braccio Sebastian e gli offre le caramelle, ai proprietari di negozi che fanno a gara per giocarci insieme ignorando la folla di clienti (e questi ultimi in coda che sorridono), ai gruppi di teenager che per strada urlano alla sua vista, si accalcano intorno a noi, si mettono in ginocchio e lo sbaciucchiano, alla persona qui in basso, che in compagnia di un gruppo di amici si stava facendo fotografare all'interno di questo albero ma quando ci ha visto nelle vicinanze ha sospeso il tutto per potersi far fare la foto con il piccolo in braccio.
Raccomando caldamente a tutti coloro che hanno bimbi piccoli una vacanza in questo paese meraviglioso.

L'inevitabile visita al Topkapi, l'immenso palazzo del sultano. Non si puo' non visitare l'Harem... le donne non potevano che sbirciare fuori che da alcuni piccoli fori sulle porte.


Meritato riposo dopo chilometri di cammino sotto il sole cocente. I divani sono talmente comodi che abbiamo deciso di usare l'idea per il grande terrazzo della casa di Jesolo, solo in versione piu' moderna.
Pesca sul Bosforo
Celebrazione musulmana. I bimbi corrono fuori dalla moschea vestiti come splendidi principi di una favola.

25 agosto 2007

Sulle macchinette con la zia Fiore

E poi non venitemi a dire che i parenti non viziano i bimbi!!!



20 agosto 2007

Vacanze jesolane

Partenza da Chisinau per l'Italia.
I cuginotti... mamma come sono grandi ormai!

Sulla mini-Ferrari in attesa del primo taglio di capelli 'professionale' della sua vita. Fino ad allora la sua parrucchiera ero stata io.
Via un po' di zazzera...
Primi tentativi con la bici ("Ma io sono piccolo e queste ruote sono troppo grandi!")

11 agosto 2007

Alla scoperta della Cina

Luglio mi ha portato di nuovo in viaggio. Questa volta TNC mi ha portato per la prima volta in Cina, anche se le disavventure burocratiche hanno reso le settimane precedenti un vero calvario. Inutile dilungarsi, potrei scrivere un manuale su come tutto puo’ andare storto quando manca una firma, diciamo che senza la residenza in Italia non potevo rinnovare il passaporto e senza passaporto nuovo non potevo ottenere il visto per la Cina (in quello vecchio non c’erano piu’ pagine disponibili). Inoltre senza residenza le autorita’ italiane mi hanno chiesto di pagare il 38% di tasse sul mio container – voglio dire, rasentiamo l’idiozia... Insomma, ho dovuto rientrare in Italia dalla Moldova con Sebastian (sorvoliamo sul costo del biglietto in una stagione in cui molti moldovi viaggiano per trovare la famiglia) e solo un miracolo e l’aiuto di alcuni amici ha fatto si’ che riuscissi a salire su quell’aereo. Un particolare ringraziamento al tizio dell’ambasciata cinese a Milano che mosso da compassione nonostante la bolgia infernale con centinaia di persone strepitanti mi ha fatto avere il visto in un giorno anziche’ 7 come previsto.

Casello dell'autostrada in stile chiaramente cinese

Che dire di Pechino... Immensa e mostruosa. Mai in vita mia avevo visto una serie cosi' infinita di palazzi assolutamente enormi. Quello che io ritenevo una giornata di cielo coperto e' in realta' la norma... non e' colpa del clima naturalmente, solo dell'inquinamento, che oltre a vedersi (letteralmente) si sente pure: la gola brucia, gli occhi lacrimano, i polmoni reclamano aria fresca.