25 agosto 2007

Sulle macchinette con la zia Fiore

E poi non venitemi a dire che i parenti non viziano i bimbi!!!



20 agosto 2007

Vacanze jesolane

Partenza da Chisinau per l'Italia.
I cuginotti... mamma come sono grandi ormai!

Sulla mini-Ferrari in attesa del primo taglio di capelli 'professionale' della sua vita. Fino ad allora la sua parrucchiera ero stata io.
Via un po' di zazzera...
Primi tentativi con la bici ("Ma io sono piccolo e queste ruote sono troppo grandi!")

11 agosto 2007

Alla scoperta della Cina

Luglio mi ha portato di nuovo in viaggio. Questa volta TNC mi ha portato per la prima volta in Cina, anche se le disavventure burocratiche hanno reso le settimane precedenti un vero calvario. Inutile dilungarsi, potrei scrivere un manuale su come tutto puo’ andare storto quando manca una firma, diciamo che senza la residenza in Italia non potevo rinnovare il passaporto e senza passaporto nuovo non potevo ottenere il visto per la Cina (in quello vecchio non c’erano piu’ pagine disponibili). Inoltre senza residenza le autorita’ italiane mi hanno chiesto di pagare il 38% di tasse sul mio container – voglio dire, rasentiamo l’idiozia... Insomma, ho dovuto rientrare in Italia dalla Moldova con Sebastian (sorvoliamo sul costo del biglietto in una stagione in cui molti moldovi viaggiano per trovare la famiglia) e solo un miracolo e l’aiuto di alcuni amici ha fatto si’ che riuscissi a salire su quell’aereo. Un particolare ringraziamento al tizio dell’ambasciata cinese a Milano che mosso da compassione nonostante la bolgia infernale con centinaia di persone strepitanti mi ha fatto avere il visto in un giorno anziche’ 7 come previsto.

Casello dell'autostrada in stile chiaramente cinese

Che dire di Pechino... Immensa e mostruosa. Mai in vita mia avevo visto una serie cosi' infinita di palazzi assolutamente enormi. Quello che io ritenevo una giornata di cielo coperto e' in realta' la norma... non e' colpa del clima naturalmente, solo dell'inquinamento, che oltre a vedersi (letteralmente) si sente pure: la gola brucia, gli occhi lacrimano, i polmoni reclamano aria fresca.




Per fortuna il mio capo (era la riunione del dipartimento di External Affairs di cui faccio parte) aveva insistito per un solo giorno a Pechino. Cosi' dopo l'incontro con i rappresentanti del governo e la visita ai siti delle Olimpiadi (che io e un paio di altri abbiamo perso dovendo lavorare ad una scadenza) l'intero gruppo ha lasciato l'immensa metropoli e si e' imbarcato per un volo di 4 ore attraverso il paese. Meta: Lijiang, nella parte sud-ovest del paese.

Lijiang e’ un posto assolutamente straordinario. Sembra uscito pari pari da un libro sulla Cina di cent’anni fa, con le case in legno, lanterne rosse appese ad ogni angolo, negozi che vendono splendida seta e immense montagne coperte di neve a fare da cornice. La citta’ vecchia e’ Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ma al di la’ dell’incredibile bellezza del luogo e’ la sua posizione – incastonato tra Burma, il Vietnam e il Tibet – a renderlo un unico. Ben 12 gruppi etnici convivono pacificamente nella provincia, rendendo il luogo un crocevia interessantissimo, pieno di cultura e tradizioni diverse dal resto del paese.




I negozi della citta' vecchia. Solo prodotti dell'artigianato locale in vendita, niente assurdita' da turisti come in molte altre citta' storiche
La scrittura dongba
L'entrata del nostro splendido albergo, nel cuore della citta' vecchia
La mia camera.
Il Team Micronesia temporaneamente riunito: io, Ricky e Bill

A cena fuori indossando gli spendidi scialli in lana regalatoci dai colleghi di TNC Cina.
Cena ad un locale "agriturismo". Per tutto il viaggio il cibo e' stato fenomenale, con un'incredibile quantita' e varieta' di prodotti freschissimi. Spendide sculture e intarsi adornano porte e finestre. I motivi tratti dalla natura sono onnipresenti.
Un'anziana del posto ci da il benvenuto nella sua casa, dove TNC ha installato bio-tecnologie che permettono di cucinare secondo le tecniche tradizionali ma senza legna. La quantita' di legname destinato alla preparazione del cibo e' enorme e la deforestazione sta causando enormi problemi idro-geologici con frane, slavine e conseguenti occlusioni e contaminazioni delle fonti acquifere.
L'entrata della citta' vecchia, paradiso di 5 km quadrati vietato alle auto.

Le spendide sete. Ho acquistato pashmine stupende per me e le baby-sitters che si sono occupate di Sebastian mentre io ero via: mia mamma, mia sorella Lucia e mia cognata Fiorella.

Attraversata da canali dove scorre limpidissima acqua proveniente dalle montagne, Lijian e' anche chiamata "la Venezia della Cina". Devo dire che anche se gli stili sono diversi, passeggiare per la citta' e' come fare un salto nel tempo. Pochissimi anche i turisti occidentali, anche se il luogo pullulava di visitatori cinesi.

Lo spendido ufficio di TNC nel centro storico di Lijiang. Il governo locale e' in tali rapporti con l'organizzazione che le ha affidato un intero edificio ad un affitto puramente simbolico. In cambio TNC ospita al pian terreno un centro culturale ed espositivo sulla natura del luogo.

Lijiang bel 1920 e nel 2002... nonostante l'inevitabile sviluppo, la citta' e' rimasta splendida e la natura assulutamente spettacolare.
Danze in nostro onore in un locale tibetano. La convivenza di cosi' tante culture in un solo luogo e' stata una vera sorpresa e un'incredibile boccata d'ossigeno e tolleranza.

Due mie colleghe cinesi... splendide e dolcissime entrambe.
E visto come il viaggio era iniziato, mica poteva finire tutto liscio... Nove di noi sono rimasti bloccati all'aeroporto dal maltempo per 6 ore, perdendo tutte le coincidenze a Pechino. O meglio quasi tutte... io sono stata l'unica fortunata e sono riuscita a salire sull'aereo per l'Europa che stavano letteralmente chiudendo le porte. Qui sotto Ariel e Simon indaffarati a discutere i possibili voli con le compagnie aeree.