13 ottobre 2006

ITALIA, ARRIVIAMO!!!

Ebbene si, Sebastian ed io siamo in partenza per l'Italia. Ci attende un lungo viaggio, ma non vediamo l'ora di riabbracciare nonni, zii e cugini. Il mio capo ha accordato permesso per lavorare dal Bel Paese, quindi possiamo trascorrere ben 4 settimane in Europa + 2 negli Stati Uniti a fine novembre per celebrare i 70 anni di matrimonio dei nonni materni di Matt.

La linea rossa indica il percorso per tornare in Italia: 4 voli e 32 ore non-stop!

11 ottobre 2006

PAPUA NUOVA GUINEA

Il viaggio in Papua Nuova Guinea e' stato lungo ma ne e' valsa la pena. Quello e' un paese a dir poco straordinario. Vi si parlano 843 lingue diverse! Non dialetti, lingue. In Micronesia se ne parlano circa 15. Il 75% delle foreste sono ancora intatte e la natura e' assolutamente da togliere il fiato. "Expect the unexpected" e' quello che dicono tutti. Beh, nessuna sorpresa negativa per noi, anche se io avrei voluto farmi le 10 ore di cammino nella foresta di cui i miei capi parlano ogni volta che l'argomento Papua salta fuori.
Putroppo l'enorme isola di Papua e' divisa verticalmente in due da un confine arbitrario tracciato dai colonizzatori. La parte ad est si chiama Papua Nuova Guinea ed e' un paese indipendente (anche se fortemente sotto controllo militare australiano). La parte ad ovest si chiama West Papua ed e' parte dell'Indonesia. Dato che i due governi non si tollerano non ci sono comunicazioni ne' voli aerei. I miei poveri colleghi da West Papua hanno dovuto andare fino a Jacarta, capitale dell'Indonesia, poi in Australia, e poi in PNG.

Papua e' divisa in due

Giorno n.1

Arrivo in Papua e tre cose mi colpiscono: i colori, gli animali e la gente. La fisionomia dei locali non e' proprio da miss mondo e parecchie volte faccio fatica a capire se la persona che ho di fronte e' un uomo o una donna. Che differenza tra questi abitanti del Pacifico con i capelli ricci come gli africani e gli abitanti delle isole vicine come Pohnpei, con le donne dai lunghissimi capelli e l'andatura cosi' femminile.

La prima cosa che vedo all'aeroporto di Port Moresby (la capitale) e' un lungo muro dipinto con faccie di guerrieri locali. Questa misura circa due metri e mezzo.

Carini!!! Questi sono dei piccoli, lunghi circa 25 cm. Gli adulti generalmente stanno sulle cime degli alberi, sono enormi (piu' di 40 cm) e grossi grossi. La gente del posti li mangia naturalmente.

Giorno n. 2

Finalmente arrivo a destinazione. Madang e' una bella cittadina, spaziosissima e piena di alberi assoluatamente giganteschi. Dormiamo in un hotel in citta' in attesa che il resto del gruppo arrivi domani per poi spostarci un centinaio di km a nord nel mezzo del nulla. Nonostante la fama di essere un paese violento, questa zona e' veramente pacifica e la gente e' cordialissima.

L'aeroporto di Madang

Il nostro ufficio a Madang

Tutto mi aspettavo, ma non che questi fossero piccioni. I miei colleghi scienziati confermano. Certo Venezia sarebbe piu' carina con questi in Piazza San Marco -- a parte il fatto che sono grossi come tacchini.

Meglio non sostare sotto certe palme...

Noce di cocco di benvenuto all'albergo

Giorno n. 3

Terzo giorno di viaggi e primo di lavoro. L'albergo offre lo spettacolo di una bella spiaggia dalla sabbia nera nera. Quando chiedo come mai la mia collega punta silenziosamente il dito verso il mare. Alzo lo sguardo e mi ci vogliono trenta secondi buoni a realizzare che la montagna davanti a noi e' un vulcano. Attivo naturalmente.

La cima del vulcano (attivo) e' a tutt'oggi un'isola.

L'albergo e' l'ex sede del governo provinciale tedesco durante gli anni della colonizzazione, poi diventata piantagione di noci di cocco -- da qui il nome "Malolo Plantation". Malolo significa riposo. Le stanze sono semplicissime e il luogo non ha molti lussi, escluso quello di una bellissima spiaggia nera.

Giorno n. 4

Lavoro, lavoro, lavoro. Ma alla sera i danzatori del villaggio vicino vengono a trovarci e noi ne approfittiamo per darci alle danze con loro. Che dire, sembriamo degli orsi ma intanto si fanno ben piu' di quattro risate.

I colori sono veramente splendidi

Si impara presto da queste parti

Giorno n. 5

Questo e' il giorno del 'field trip'. Si lasciano computer e carte in albergo, si sale sul mini autobus e si va verso nord. Non c'e' che dire, siamo fuori dal mondo. Incrociamo una macchina ogni mezz'ora e nonostante la velocita' assurda a cui andiamo mi godo il paesaggio: vulcani, case di tronchi e foglie di palma intrecciate, e mani che si agitano a salutare ovunque. Vedo solo due edifici di mattoni in tutta la giornata. Sono sicura che i bimbi che mi toccano e poi scappano ridendo non hanno mai visto un bianco da queste parti.

Le splendide case locali, sollevate da terra per permettere agli abitanti di immagazzinare prodotti vari e sedere all'ombra.

I tifosi juventini si incontrano ovunque nel mondo!

Le borse appese contengono... bambini! Sono in pratica della amache che tengono i piccoli freschi e lontano dagli insetti. La mia collega dice che sua figlia non dorme se non dentro alla borsa.In questa in primo piano c'e' una bimba di un anno, nell'altra un bimbo di sei mesi.

Ed eccola qui, dopo la nanna.
La comunita' e il governo locale ci accolgono con danze che hanno lo scopo di scacciare gli spiriti e fare si che il nostro incontro sia sereno. Ci incontriamo nel giardino del locale 'centro culturale' anche se la vera comunita' sta dieci ore di cammino in salita all'interno della foresta.

Le danze sono intense e misteriose come questa terra.

Le piume dell'Uccello del Paradiso. Dato che rischia l'estinzione i papuani stanno cercando di cambiare le abitudini locali e usare piume diverse.
La compagnia di teatro locale porta in giro uno spettacolo che ha lo scopo di lanciare messaggi che tutti - adulti e bambini, persone istruite e analfabeti - possono capire. Il nostro ufficio laggiu' lavora attivamente con la compagnia teatrale. Contrariamente a quanto mi aspettavo, siamo praticamente gli unici a lavorare in questa zona enorme. Tutti i miei colleghi che lavorano a Madang (circa 20, capo incluso) sono del posto.

Attori locali mostrano l'equilibrio tra natura e esseri umani prima dell'arrivo dei colonizzatori.

L'uomo 'bianco' (il capo della compagnia teatrale, Alex, in camicia blu) convince il 'primitivo' (parole sue) a fidarsi di lui e a cedergli le sue foreste in cambio di pochi dollari. Alex e' un ambientalista da decenni e ha creato la compagnia per informare gli abitanti della foresta dei danni fatti dalle grandi compagnie straniere anni fa, molto prima che TNC aprisse un ufficio nella zona.

La donna rappresenta madre natura. Alla fine dello spettacolo l'uomo 'bianco' e i locali che si sono fatti guidare dalla sua ingordigia la spogliano degli ornamenti ad uno ad uno fino a lasciarla con dei pantaloncini corti. L'effetto e' decisamente forte e il messaggio chiarissimo.

Giorno n. 6

Di nuovo al lavoro. Il clima e' stupendo e la natura da' il meglio di se'. Siamo divisi in gruppi per paese, lavorando ai piani per i prossimi sei mesi quando un collega viene a chiamarmi. In giardino c'e' questo enorme uccello che saltella a piedi uniti come se stesse facendo la corsa coi sacchi. Si fa fotografare senza troppi problemi, anche se sono io che evito di avvicinarmi troppo... quel becco mi inspira proprio poco!

Non c'e' che dire, veramente stupendo.

Tanto grande quanto pacifico

Il contrasto tra la spiaggia nera e il mare blu blu blu blu.

Giorno n. 7

Tempo di partire per me e tre miei colleghi dagli Stati Uniti e le Isole Solomon. Mi spettano 24 di viaggio prima di rimettere piede a Pohnpei

Foto di gruppo prima che quattro di noi partano con un giorno di anticipo per via dei voli. Io indosso la tipica casacca locale in poliestere (per fortuna che sono seduta perche' la camiciola e' veramente inguardabile).

Come anche un avvocato puo' ridursi dopo una settimana lontano dalla modernita': cappello della Papua Nuova Guinea, collana di corda con denti di cinghiale e pareo locale (che anche i maschi qui portano).

02 ottobre 2006

IN VIAGGIO IN PAPUA NUOVA GUINEA

Eccomi in viaggio ancora, destinazione questa volta uno dei posti piu' misteriosi e affascinanti del pianeta: la Papua Nuova Guinea. Terra di incredibili bellezze naturali - ha la piu' grande foresta tropicale dopo l'Amazzonia, innumerevoli vulcani e incredibili barriere coralline - e di notorie culture di cannibali e imbalsamatori di teste. Beh, non piu', soprattutto in citta'! La mia destinazione e' Madang, abbiamo svariati uffici in PNG (come il paese viene affettuosamente chiamato qui nel Pacifico) e i miei colleghi hanno organizzato un po' di visite in giro nonostante 6 giorni di meeting.

La linea BLU mostra l'ipotetico volo diretto da Pohnpei a Madang (che non esiste), la linea ARANCIONE mostra il volo effettivo: Pohnpei-Chuuk-Guam-Cairns-Port Moresby-Madang e due giorni di volo.